
Quante volte ci troviamo in situazione da short stack nei tornei di poker dal vivo? Capita spesso. Nei tornei gli stack crescono e diminuiscono alla velocità della luce. Cooler presi, bluff non andati a buon fine, card dead che prosciugano le chips e via dicendo. Molto però dipende anche dalla gestione stessa dello stack e su questo aspetto influiscono molto, anche i tanti errori commessi dai giocatori.
Chiaramente l’esperienza di un giocatore navigato, può fare la differenza su un player alle prime armi. Ma gli errori vengono commessi un po’ da tutti: da quello bravo a quello meno bravo. Per questo motivo, ci sono 5 consigli da tenere a mente, quando la modalità short stack investe le nostre chips. Cinque regole che se rispettate, possono aiutare a resistere nei tornei. Vediamo quali sono.
1 – Gioco solido
Sembra quasi un’ovvietà, ma tanti giocatori si fanno prendere dall’ansia in situazione di Short Stack e dimenticano così anche gli aspetti più basilari. Giocare solidi, con punti importanti e possibilmente con carte alte, aiuta a non perdere ulteriori chips. Lasciate stare carte come 5-4 o 7-6 anche se suited. Da short stack bisogna serrare le fila e piazzare il colpo al momento giusto con mani di spessore.
2 – Posizione e Cbet
Da Short stack è consigliabile aprire il gioco o chiamare quando si è in posizione. Da fuori posizione meglio evitare se non con mani importanti. E se apriamo in posizione hittando la nostra top pair al flop, possiamo anche provare la Cbet per cercare di strappare qualche chips al nostro rivale. Ci saranno dei momenti in cui proveremo il push diretto, ma in altri è consigliabile provare a cbettare, specie se il nostro rivale è un flattatore incallito.
3 – Coppie Basse
Uno degli eterni dilemmi da short stack, concerne il fatto su come giocare le coppie basse. C’è chi consiglia il push, chi un semplice rilancio e chi addirittura, a seconda della posizione, di foldare. Qui dobbiamo fare una distinzione: con meno di 10 big blinds il push è automatico. Se gli dei del poker sono dalla nostra parte faremo double up, altrimenti GG e tanti saluti. Con uno stack compreso fra i 15 e i 25 big blinds, il push non è poi così obbligatorio. Anzi è consigliabile aprire, specie se ci troviamo in late position e poi rivalutare al flop.
4 – Alternare stili e giocate
In precedenza abbiamo detto che da short stack è consigliabile una selezione delle mani con cui aprire o giocare. Ovvio che rimanendo chiusi come dei tombini, c’è il rischio poi di morire di blinds e ante. Dunque belli solidi si, ma senza eccedere su questo fronte. Dovremo essere bravi a variare il nostro gioco, alternando difesa ed attacco, in base sia alle nostre carte e sia alla forza dei rivali. Insomma non un solo copione da adottare, altrimenti saremo noi a finire nel mirino degli avversari.
5 – Limp? Da bottone ci sta
Spesso abbiamo descritto il limp come una delle cose più brutte nel gioco del poker. E lo ribadiamo anche adesso. Però da short stack, anche per non mettere troppo a repentaglio il nostro stack, possiamo di quando in quando prendere in considerazione il limp. Ovviamente mai da Early Position. La situazione ideale è quando dopo il fold generale del tavolo, ci troviamo da bottone. Il primo pensiero sarebbe quello di rilanciare ATC, con il rischio però di subire una 3bet, mollare il colpo e perdere una parte dello stack. Insomma il limp non è completamente errato in questa situazione: vi fa risparmiare qualche chips e in caso di flop favorevole, sarà difficile per i vostri rivali polarizzare la vostra mano.