Dopo averci ragguagliato sull’importanza della second barrell, Jonathan Little ha pubblicato su youtube una nuova analisi di uno spot giocato da egli stesso in un evento da 1.500$ delle passate WSOP.
I blinds sono 150/300 e un player tight passive (stack 14.975) apre a 875 da Utg+2, chiama cutoff e chiama Jonathan da big blind con KQ
e uno stack da 24.975 chips, che copre quello dei suoi avversari.
“Preflop non credo di avere altra scelta. Non mi piace tribettare contro un avversario tight e anche se so che sarà complicato estrarre valore, o eventualmente bluffare, fuori posizione in 3-way, ho certamente una mano che ha una buona board equity e merita di ‘godersi’ il flop.”
Il flop recita 76
Q
.
“Per lo stesso ragionamento fatto preflop, non credo abbia molto senso donkbettare in questo spot. Original raiser tenderebbe a passare molto spesso pocket pair medie e ancor più facilmente A high. Allo stesso tempo credo sia corretto mantenere una condotta in check-call qualora fosse il cutoff a puntare dopo un doppio check.”
Dopo il check di Little, però, checkano anche i suoi due avversari. Il turn è un K, perfetto per lo stimato coach.
“A questo punto dobbiamo essere bravi a non farci ‘ingolosire’. Dopo il doppio check flop i miei due avversari hanno mostrato debolezza quindi è probabile non abbiano granché in mano. Questo K, però, potrebbe rientrare pienamente nel range di original raiser, il quale punterebbe 100% delle volte qualora lo avesse, mentre folderebbe su una nostra eventuale puntata qualora avesse mani come A-J, J-J, T-T, A-10. Allo stesso tempo, qualora avesse realmente valore, la mia bet verrebbe semplicemente callata al turn e talvolta anche su river blank, ma non riuscirei di certo ad ingrandire il piatto quanto vorrei. Per questi motivi opto dunque per un check e or, il player tight passive, punta 1.125. Qualora cutoff passasse sarei più già piuttosto propenso a check/raisare piuttosto che check/callare visto che or avrebbe fatto molta fatica a foldare un K. Dopo la sua puntata, però, cutoff decide di chiamare. Questo call mi convince definitivamente a check/raisare per ben due motivi: il suo range non è mai strong. Non avendo puntato flop è difficile abbia set, e qualora lo avesse sarebbe una sorta di cooler. Inoltre il mio raise potrebbe apparire più spesso come bluff nato dal giro di check al flop. Propendo dunque per una size a 4.400, forse un filo lunga, ma l’obiettivo è quello di tenerne almeno uno in gioco cercando al contempo di simulare un draw!”
E original raiser ci casca puntualmente… andando in tribet all-in con AK
. Cutoff passa, Jonathan chiama ed elimina il suo avversario su river 5
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